I tumori più diffusi
NEGLI UOMINI |
NELLE DONNE |
NEI BAMBINI |
Sarcoma di Kaposi |
Cervice uterina |
Linfomi |
Fegato |
Mammella |
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Prostata |
IARC - World Cancer Report 2008 – “Cancer Incidence and Mortality in Africa”
NEGLI UOMINI
Sarcoma di Kaposi
Il sarcoma di Kaposi è un tumore maligno, correlato all’azione di un virus appartenente alla famiglia degli Herpesvirus, l’HHV-8, noto anche come KSHV (Kaposi Sarcoma-associated Herpes Virus).
Si manifesta attraverso una proliferazione di papule, che successivamente evolvono in placche e poi in noduli blu/rosso, che colpiscono la cute.
Vi sono 4 tipologie di sarcoma di Kaposi:
- la forma classica, sporadica, che colpisce le persone anziane nella fascia mediterranea ed europea e gli uomini nell’Africa Sub-Sahariana
- la forma endemica africana, che colpisce maggiormente i bambini e la popolazione giovane
- la forma iatrogena, dovuta a trattamento di farmaci che inducono l’immunosoppressione e di conseguenza l’abbassamento delle difese immunitarie
- la forma epidemica, associata all’HIV, che colpisce in maniera particolare i paesi dell’Africa Sub-Sahariana; è meno comune in Europa e negli USA, dove si riscontrano gli effetti benefici dei farmaci antiretrovirali utilizzati
Il sarcoma di Kaposi, prima dell’epidemia di AIDS, era un tumore raro, localizzato nell’Africa Orientale e Centrale. Dopo gli anni ’80 ha avuto uno sviluppo molto veloce (57.000 nuovi casi ogni anno) fino a diventare uno dei tumori più importanti e diffusi.
Il cancro del fegato colpisce circa l’8% della popolazione africana, con una media di circa 200.000 morti ogni anno.
I virus dell’epatite B e dell’epatite C rappresentano dei fattori di rischio molto alti per il cancro al fegato. Il vaccino contro l’epatite B è disponibile dagli anni ’80 ed oggi lo si può considerare sicuro ed efficace nella prevenzione dei carcinomi epatocellulari, ma i dati registrati dall’OMS dimostrano che nell’Africa sub-sahariana meno del 7% delle persone ricevono questa vaccinazione.
Essendo una forma tumorale spesso asintomatica, il cancro del fegato risulta essere molto difficile da curare. Laddove la diagnosi viene effettuata in uno stadio della malattia molto avanzato, l’incidenza della malattia diventa quasi simile a quello della mortalità.
Il cancro del fegato ha un’incidenza molto bassa nei paesi occidentali (in Italia 10 casi su 100.000), ma raggiunge addirittura i 110 casi su 100.000 in alcuni paesi africani come il Mozambico, dove risulta essere il più diffuso per la presenza di moltissimi soggetti contagiati dal virus dell’epatite B.
Il cancro della prostata è il terzo tumore più diffuso negli uomini in Africa.
Generalmente si sviluppa più frequentemente nelle persone di età superiore ai 65 anni; è maggiormente presente quindi nei paesi africani dove l’aspettativa di vita è superiore ai 60 anni.
Fra i maggiori fattori di rischio vi sono la genetica e la dieta. Sfortunatamente non è una malattia prevenibile.
NELLE DONNE
Cervice Uterina
Il cancro della cervice uterina, o collo dell’utero, è il più diffuso fra le donne nell’Africa sub-sahariana e colpisce circa il 12% della popolazione. L’infezione da Papillomavirus umano (HPV) è il principale fattore di rischio per la sua insorgenza.
Esistono in commercio due vaccini contro l’HPV e programmi di vaccinazione contro questo virus sono iniziati nel 2007 in Europa e negli USA. Anche in Italia, a partire dal marzo 2008, la campagna di offerta del vaccino gratuito è stata rivolta alle ragazze dagli 11 ai 12 anni in modo uniforme.
In Africa l’introduzione del vaccino contro l’HPV risulta ancora quasi impossibile, a causa del costo elevato del farmaco, talvolta simile al reddito annuale pro capite.
Altri fattori di rischio possono essere: numerose gravidanze, molteplicità di partner sessuali, primo rapporto sessuale in giovane età, fumo, uso di contraccettivi orali, indebolimento del sistema immunitario. Generalmente, il cancro della cervice è asintomatico, ma un’opportuna prevenzione e un’adeguata diagnostica attraverso esame pelvico, pap test o colposcopia possono ridurre al minimo il rischio di contrarre la malattia.
Il cancro della mammella è la forma tumorale più diffusa al mondo nelle donne; in Africa ricopre il secondo posto.
Diversi sono i fattori di rischio: ereditari (familiarità), ormonali (assunzione di estrogeni e progestinici), riproduttivi (donna primipara o nullipara; menarca precoce o menopausa tardiva), sociali (tipologia di dieta, consumo di alcool, obesità), ambientali (esposizione a radiazioni), razziali (la razza bianca risulta più esposta di quella nera).
Il cancro della mammella è uno dei tumori più prevenibili. Non sempre attuabili in Africa, ma un adeguato screening ed una diagnosi precoce sarebbero in grado di ridurre notevolmente la mortalità.
NEI BAMBINI
Linfomi
Il linfoma di Burkitt rappresenta la più frequente forma di tumore maligno nei bambini dell'Africa equatoriale. Qui la patologia si presenta in una variante endemica; viene associata alla presenza della malaria, al virus dell’HIV e a quello di Epstein-Barr.
Il linfoma è caratterizzato da una deformazione dell’osso mandibolare. Colpisce maggiormente la fascia dei bambini da 0 a 14 anni e soprattutto i maschi fra i 5 e i 9 anni. Nel caso di bambini sieropositivi, la possibilità di acquisire il linfoma di Burkitt si concentra fra i 0 ed i 10 anni.
Il linfoma appartiene alle forme cosiddette non Hodgkin, interessa le cellule B e può colpire, oltre che la mandibola, anche molti altri distretti corporei.
Nel mondo occidentale il linfoma di Burkitt è molto raro e viene curato efficacemente; si stima, per esempio, che negli Stati Uniti vengano diagnosticati non più di 300 nuovi casi all’anno. Nell’Africa equatoriale questa malattia è molto più frequente ed il tasso di mortalità è ancora molto alto.