17/09/2024
PRIMA MISSIONE CON AFRON PER ALESSIA MASSARO
"Questo è il percorso giusto per me"
Dal 1 al 12 settembre sono stata in missione con AFRON in Uganda.
Questa è stata la mia prima missione in assoluto e l'ho considerata un banco di prova sia per valutare le mie competenze gestionali che per capire le mie capacità di adattabilità e apertura a nuove esperienze e a situazioni complesse.
Ogni aspetto di questa missione mi ha arricchita profondamente.Il gruppo di AFRON con cui ho condiviso questa avventura è straordinario e il calore delle persone locali mi ha colpita nel profondo. In Uganda, la gente sorride sempre, ti saluta e ti chiede come stai anche se non ti conosce. Ho potuto stringere legami autentici con i partner di progetto e, finalmente, dare un volto e una voce a quelle persone con cui da tempo scambiavo solo e-mail e partecipavo a meeting virtuali.
Una delle esperienze più significative è stata la visita al "St. Mary Hospital", l‘ospedale che collabora con AFRON da 6 anni e che si occupa della diagnosi e del trattamento dei tumori femminili e infantili. Inoltre, ho visitato la "family home", una casa di accoglienza creata da Soleterre, dove vengono ospitati bambini malati di cancro insieme alle loro madri durante le cure. È stato emozionante vedere da vicino l’impatto concreto di questi progetti sulla vita di chi ne ha bisogno.
Abbiamo partecipato anche a trasmissioni radiofoniche e incontri con futuri insegnanti, per sensibilizzare la popolazione sulla prevenzione del cancro e il riconoscimento dei sintomi.
È stato in questi momenti che ho realizzato quanto siano ancora radicati pregiudizi e credenze legati a questa malattia, specialmente nelle comunità rurali. Ho ascoltato storie incredibili: ci sono persone che credono che avere frequenti rapporti sessuali favorisca la comparsa del cancro, mentre altri pensano che succhiare il seno della propria partner possa prevenirlo. In alcuni casi, il cancro è visto come una maledizione, e molti si rivolgono ancora agli stregoni locali in cerca di guarigione. Per i bambini, la sofferenza è doppia: oltre alla malattia, spesso sono vittime di derisioni a scuola e vengono trattati come se fossero già condannati a morte.
Queste esperienze mi hanno fatto capire quanto sia importante il lavoro di AFRON in Uganda. Le attività che stiamo realizzando mirano non solo a combattere il cancro, ma anche fornire supporto psicosociale e a smantellare le false credenze che circondano la malattia, dando a donne e bambini la possibilità di vivere una vita in salute.
Ho visto la passione e la dedizione non solo di AFRON, ma anche dei nostri partner locali Uganda Child Cancer Foundation, Uganda Women's Cancer Support Organisation e Soleterre durante le riunioni e le attività sul campo.
La qualità del loro lavoro e l'approccio partecipativo che adottano mi hanno confermato che questo è il percorso giusto per me. Voglio continuare a fare la mia parte, al fianco di persone straordinarie, animate da valori profondi e competenze eccellenti.