02/11/2017
IL RACCONTO DI AGNESE VIRGILIO, VOLONTARIA PER AFRON
Studentessa al 6° anno di medicina, aspirante ginecologa
Finalmente è arrivato. Questo momento tanto aspettato è arrivato. Oggi inizia lo screening. Oggi si va nel piccolo villaggio a 70 km di Matany, chiamato Nabwal.
Non avrei mai immaginato di innamorarmi così tanto di questa terra, di questi colori, dei paesaggi infiniti e delle strade inesistenti che non sai mai dove ti portano. La sveglia oggi suona un po' prima del solito, fuori ancora è buio, di corsa accendo la mia lampada a petrolio e mi butto sotto la doccia ghiacciata, ci prepariamo e in pochissimo siamo già tutti pronti per questa giornata, senza avere la minima idea di cosa ci aspetta.
Le traversate in macchina sono una delle parti che mi entusiasmano di più, il desiderio della scoperta, questa terra nuova che sfreccia fuori dal finestrino e il sole che ormai è alto nel cielo fanno passare il tempo come non mai.
Accanto a noi ci sono le due strabilianti donne della UWOCASO, (donne ugandesi sopravvissute al tumore del seno promotrici della sensibilizzazione) e il sempre sorridente Dr. Nsubuga (ginecologo locale).
Appena arrivati ci troviamo di fronte ad un'enorme distesa verde con due vecchi edifici mezzi abbandonati e qualche donna seduta all'ombra di un albero. Sì, stanno aspettando noi. Ci guardano incuriosite, gli occhi che brillano e subito nasce qualcosa, hanno voglia di conoscerci, di sapere chi siamo e cosa facciamo. Pian piano si vedono spuntare bambini minuscoli con giganti taniche d'acqua sulla testa, poco dopo li raggiungono donne che chissà quanti chilometri hanno fatto per venire qui.
È incredibile, li ammiro così tanto per tutta questa forza che riescono ad avere. Nabwal è un piccolo posto fuori dalla realtà, chi lo avrebbe mai detto che tutta questa gente sarebbe venuta da così lontano solo per farsi visitare e curare?
Mentre prepariamo la stanza per lo screening per il tumore della cervice uterina, donne di tutte le età si lasciano guidare dalle parole delle UWOCASO e in un attimo tutto è pronto, si inizia!
La giornata passa velocissimamente, dalle adolescenti di 18 anni con i bambini sulla schiena alle anziane di 92 anni, sono così curiose e spaventate. Le risate generali riempiono le sale, giustamente hanno paura e si vergognano ma la fiducia supera tutto. E così adolescenti, donne, mamme e anziane si affidano completamente a noi. Ci guardano con i loro occhioni scuri e anche se a volte il dialogo risulta difficile, basta un sorriso e capiscono che andrà tutto bene.
Una lunga giornata, con 293 donne visitate quello che portiamo a casa è tanta stanchezza, tanto lavoro ma soprattutto tanta soddisfazione e felicità. Penso che le emozioni provate in questa giornata non si possano descrivere, sicuramente quello che spinge è di fare sempre di più, di non fermarsi mai e grazie allo staff locale siamo riusciti a formare una squadra invincibile che in questa giornata ha vinto su tutto.