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10/01/2015

CANCRO E SUD DEL MONDO

L'OMS denuncia le gravi diseguaglianze nell'accesso alle terapie



 Il 60% dei 14 milioni di nuovi casi di cancro del 2012 è stato registrato in Africa, Asia o America meridionale ed il 70% dei decessi si concentra nei paesi meno avanzati, secondo i dati di Globocan, presentati durante il congresso della European Society for Medical Oncology (EMSO) di Madrid (26 – 30 settembre) “Questo pone un problema di disuguaglianza nella possibilità di accedere alle terapie”, spiega Andreas Ullrich, Medical Officer dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), responsabile del programma di controllo del cancro a livello mondiale. Il tema dell’accessibilità alle cure sta diventando sempre più centrale, con l’avanzare delle nuove terapie che rendono più grave questo divario tra paesi ricchi e paesi poveri. Secondo l’OMS il futuro della lotta al cancro non può che essere interdisciplinare, alla ricerca di una collaborazione forte tra tutti gli attori coinvolti: “ricercatori, medici e personale sanitario, ma anche organizzazioni e istituzioni nazionali e sovranazionali, oltre all’apporto che possono dare le ONG”. Il lavoro dell’OMS è anche quello di mettere a disposizione un forum per far incontrare tutti gli attori coinvolti per trovare le migliori soluzioni nella battaglia mondiale contro il cancro. Centrale è il tema della prevenzione. “Oggi sappiamo che alcuni comportamenti, come fumare, bere alcolici e consumare cibi particolarmente grassi”, spiega Ullirch, “hanno una relazione con l’insorgenza del cancro”. Nei paesi in via di sviluppo, alcuni di questi comportamenti si stanno diffondendo progressivamente, favorendo la diffusione di alcuni tipi di cancro. Pertanto la conoscenza della malattia e la prevenzione rimane la strada maestra da cui iniziare nella battaglia contro il cancro.

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