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20/02/2018

SI TORNA A CASA CON IL CUORE GONFIO DI FELICITA'!

Il racconto di Roberta Micchi, Consigliere AFRON, chiude la missione in Uganda



 

È così. Abbiamo deciso di aprire questa finestra dei viaggi solidali di AFRON per far “toccare con mano” quello che facciamo realmente sul campo, per far conoscere la nostra realtà che è sempre così difficile da spiegare.

Non è mai facile trovare donatori, AFRON poi opera in un campo “minato”: la malattia, il cancro, la prevenzione, l'Africa. Ma che c'e il cancro in Africa?? Eh sì. C'è il cancro in Africa, ma non è curabile come da noi... la mortalità infantile da noi è bassissima, in Africa schizza al 90 %... manca prevenzione e conoscenza del problema. I genitori arrivano spesso troppo tardi in ospedale e cercano il miracolo che purtroppo non arriva... c'è tanto da fare in Africa.
 
Quindi abbiamo deciso di aprire questa finestra: invitare alcuni nostri donors, in veste di volontari, alle nostre condizioni: obbligatorie da fare tante vaccinazioni, si affronta un lungo volo per raggiungere il cuore dell’Africa, si fanno molte ore di lavoro senza sosta, si sopporta il caldo afoso, si dorme negli ostelli o dalle Suore dove alle 9.00 di sera già regna il silenzio e per il mangiare ci si adatta, basta che non ingeriate insalate crude e ghiaccio!

Eravamo molto preoccupate io e Titti al riguardo di questo nuovo progetto… e se non piace? E se si trovano male? E se non si adattano a quelle condizioni un po' scomode per noi occidentali? E poi, in fondo, chi li conosce veramente?? Abbiamo accolto questo gruppo di 4 cinquantenni con le loro abitudini, fisime, 'vizi', beltá singolari per ognuno di loro e skills. Persone che hanno lasciato la famiglia, che hanno preso ferie dal lavoro, che hanno pagato ogni spesa di viaggio per venire a conoscere AFRON. Nessuno tra loro si conosceva.
 
All'arrivo in aeroporto a Fiumicino, primo step: il check-in. Ci siamo incontrati, abbracciati tiepidamente e consegnate agli addetti 12 valigie giganti piene di giocattoli da consegnare ai bambini del progetto #SmilingToy. Poi siamo passati al controllo passaporti e imbarco. Già a Addis Ababa, stop per cambio aereo, le prime timide schermaglie scherzose.. 3 ore di sosta e shopping duty free in attesa del volo per Entebbe.
 
All'arrivo subito il “dramma” della perdita di una valigia contente parte dei giocattoli, una tragedia che ha coinvolto tutti emotivamente, fortunatamente risolta con l'arrivo della valigia a destino dopo un paio di giorni (in Uganda!). Li Titti ci ha accolti portandoci sul Lago Vittoria a pranzo, un posto magico e già il ghiaccio era quasi completamente sciolto.
 
Il giorno dopo partenza per Gulu e dopo 10 ore di viaggio fra strade polverose l'incontro con il padiglione pediatrico del Lacor Hospital. Lascio a loro, con le rispettive sensibilità, il racconto di ciò che hanno provato (e lo abbiamo letto sul sito). Da quel momento è iniziato il nostro viaggio. Ricco di emozioni personali e condivise e quello che avete visto nei nostri post a valanga suFB, socials e agenzie di stampa. Lascio a loro raccontare le emozioni, anche se in parte ovviamente mi ci metto, ma quello che voglio evidenziare in questo ricordo di viaggio è la meraviglia che ho provato nell'incontrare queste persone eccezionali, semplici, uniche, che hanno immediatamente abbracciato la mission di AFRON e amato questa meravigliosa popolazione ugandese!
 
I miei compagni di viaggio: Antonella Cesarei l'architetto, la mia amica personale, quella a cui volevo mostrare tutto questo e quello che provo e vivo con AFRON (e ci sono riuscita!); Antonella Marchese, la pasticcera, farmacista, cardiologa e chi più ne ha più ne metta, di una simpatia senza pari, di un'umanità eccezionale e che da subito mi è sembrata una sorella! (oltre che già sponsor di AFRON da diverso tempo); Margherita Cova, che ha un cuore immenso e generoso, prezioso contributo per AFRON nel coordinamento di tutti i giocattoli; Carmine Picariello, il taciturno, fotografo ufficiale della missione, un occhio speciale e senza eguali messo al servizio di AFRON volontariamente e che mai smetteremo di ringraziare. E’ riuscito a realizzare un bellissimo servizio fotografico in piedi per 3 ore sotto al sole cocente africano!

Il gruppo si è subito unito e coeso e dopo una settimana intensa e impegnativa non solo ha cementato un'amicizia che va al di là delle apparenze, ma ha costituito una realtà tangibile di persone vere, meravigliose e solidali, pronte a testimoniare il nostro impegno e gli impellenti bisogni di tante mamme e bambini colpiti dal cancro.

Ho passato una settimana unica ed emozionante che rimarrà per sempre nel mio cuore e nei miei pensieri.
 
Auspico che questa esperienza sia solo l'inizio di grandi collaborazioni con altri volontari che vorranno mettersi al servizio di AFRON così come hanno fatto queste 4 persone stupende!
 

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