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19/06/2018

DOPO 5 ANNI DI NUOVO IN MISSIONE IN UGANDA!

Il racconto di Carlo Vigevano, Vice Presidente AFRON



Era una sera di novembre quando Titti nel corso di una riunione del Consiglio Direttivo, occhi accesi dall'entusiasmo, mi fa “Carlo c'è lavoro per te ! Faremo una cisterna in una scuola nella regione del Karamoja!!”

Ho sentito un lampo di emozione e ho pensato: - di nuovo sul campo! di nuovo in Uganda! Come cinque anni prima quando costruimmo la Family House!

Poi si è affacciata la razionalità: - Si, ok ma adesso ci siamo messi anche a fare gli idraulici? - le ho chiesto;  - Serve per alimentare l'orto  didattico di una scuola dove realizzeremo programmi di educazione alimentare come prevenzione del cancro – mi ha risposto.

Il discorso, come sempre, filava. Filava moltissimo perchè Afron è partner dell'Uganda Child Cancer Foundation nel programma 3C, che si occupa della diffusione della conoscenza del cancro attraverso le scuole, in genere medie e superiori.

Questa in particolare è una scuola femminile nel villaggio di  Kangole in una regione poverissima e arida del nord est dove la stagione asciutta dura tre mesi ed i raccolti, senz'acqua, andrebbero persi. Quindi la scuola ha richiesto un aiuto per un sistema di raccolta dell'acqua piovana nella stagione delle piogge, da poter utilizzare per l'irrigazione.

 

Titti ed Alessio Di Carlo, il nostro project coordinator, conoscevano la International Center for Cooperation and Development (ICCD),  una organizzazione a guida italiana che si occupa di sviluppo delle risorse idriche locali a cui avremmo potuto affidare la costruzione. Ma da dove cominciare per realizzare il progetto?

La prima cosa è mettere insieme tutte le buone volontà per camminare nella stessa direzione e collaborare insieme, quindi ho cominciato a contattare Ben Ikara l'instancabile coordinatore UCCF del progetto, Sister Noellina direttrice della scuola, Pier Giorgio Lappo, il coordinatore locale di  ICCD.

Non sempre le comunicazioni tra l'Italia e l'Uganda sono facili, ma con pazienza e tenacia la piccola macchina del progetto comincia a muoversi. Realizziamo i primi sopralluoghi e cominciamo ad esaminare le risorse disponibili per finanziare il lavoro.

Il resoconto del sopralluogo, condotto da Daniele e Roger di ICCD, descrive una situazione diversa da come avevamo immaginato: esisteva un vecchio impianto di raccolta dell'acqua piovana che serviva anche gli usi sanitari della scuola, con molte componenti fatiscenti e insufficienti .

In pratica per quanta acqua veniva raccolta se ne perdeva più o meno la metà. Considerato che le indagini geologiche sul posto avevano rivelato non esserci falde disponibili per realizzare dei pozzi, ci sembrava fondamentale porre mano alla ristrutturazione completa dell'impianto. Sarebbe costato più del previsto ma ne valeva la pena perchè non c'è risorsa più preziosa dell'acqua qui in Karamoja.

Per la verità ce n'è un'altra altrettanto preziosa, ma lo vedremo in seguito.

Insomma avremmo installato una nuova cisterna sospesa da 5000 litri per servire una superficie di orto più ampia, consolidato le strutture di sostegno, riparato e sostituito le grondaie e le tubazioni di collegamento, riattivato altre cisterne presenti nella scuola, sostituito tutti i rubinetti dei lavatoi con altri a risparmio idrico.

Tutto naturalmente doveva essere rendicontato fino all'ultimo centesimo, per mantenere la trasparenza e la sostenibilità economica che contraddistinguono Afron. E qui entra in campo Andrea Barbera, il consulente volontario per la contabilità progetti che esamina, verifica che tutto sia corretto ed in linea con il piano di missione. E dà l'ok.

 

Siamo già arrivati alla fine di maggio e la nostra missione con inaugurazione è prevista per il 19 giugno. Abituato con i cantieri italiani tremo al pensiero.

E invece tutto si muove come in un meccanismo perfettamente oliato, abbiamo l'ok dalla scuola, Pier Giorgio, Daniele e Roger portano i materiali ed iniziano l'installazione con il loro personale. Il 14 giugno il lavoro è finito, Alessio ed io arriviamo il 18 a fare la prima visita di verifica. Tutto ok.

 

Ed il giorno dopo finalmente l'inaugurazione. Una cerimonia semplice con tante studentesse che avranno la loro cisterna, per il loro orto dove potranno lavorare insieme e conoscere meglio come coltivare alimenti sani per tutelare la loro salute. C'è stato anche il taglio del nastro e la zappatura simbolica del nuovo orto a cui sono stato invitato: molto divertente e toccante. Ma credetemi come zappatore non sono un gran che ed è meglio che continui a fare l'architetto.

 

 

Ah, quasi dimenticavo: per concludere vi devo dire qual è la risorsa importante quanto l'acqua.

E' una risorsa che trovo sempre quando mi trovo in Uganda e che in un mondo tanto difficile mi dà sempre una grande speranza: l'entusiasmo delle persone.

L'entusiasmo e la partecipazione delle ragazze della scuola ai programmi di sensibilizzazione, quello di Ben Ikara e dei teachers nel coinvolgere gli studenti, quello di Sister Noellina nell'accogliere la nostra proposta di intervento, quello di Pier Giorgio, Daniel e Roger nel fare le cose per bene, ed infine il nostro: Titti, Alessio, Andrea ed io qui nel cortile della scuola, bagnati fradici dalle ultime piogge africane che riempiranno la cisterna prima della stagione secca.

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